GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE

Ore 9.00 – 11.00

In the Med (and the world)

Il ritorno della geografia e della storia ha portato fatalmente a quello della guerra tra Stati. Tra Europa e Mediterraneo non c’è solo Russia-Ucraina, ma la Libia, la Siria e dintorni, la tensione crescente tra Algeria e Marocco, tutte questioni che ci riguardano direttamente. Sicuramente è in atto un sommovimento pari a quello del 1989-91, forse più radicale in quanto mette in discussione equilibri e situazioni che risalgono anche a tre secoli fa. Per l’Italia si è aperta una crisi che per ora non fa intravedere opportunità, solo rischi urgenti. Vista da oggi la nostra posizione pre-24 febbraio appare stabile con outlook negativo. Ora la stabilità non c’è più. La nostra autorevolezza nel Mediterraneo è vicina ai minimi storici, al netto degli acquisti di gas, proprio nel momento in cui il baricentro della NATO (e della UE) si sposta a nord e est. Dal traffico marittimo continuano ad arrivare il 62% dell’import e il 95% delle materie prime, con quelle energetiche in ulteriore crescita, oltre che rappresentare il veicolo per il 50% dell’export. Ma dall’Europa dipendiamo per i suoi mercati e per il funzionamento delle nostre aziende inserite nelle catene del valore che fanno capo a Paesi Europei. E per i finanziamenti extra-budget nazionale, come il PNRR. Sempre più il bilanciamento tra Italia europea e Italia mediterranea diventa difficile, perché entrambi i fronti necessitano di più risorse e di più attenzione e capitale politico. Soprattutto, non possiamo più permetterci di tentennare fra Alpi e mare. In uno scenario che comunque sarà più pericoloso e che (ri)scopre soluzioni di supply-chain della Guerra Fredda.

MAIN TOPICS

  • Il mondo post-24 febbraio
  • L’hard-power in Europa e nel Mediterraneo
  • Le rotte delle materie prime e i loro vettori
  • Nuove direttrici di traffico globali: è la regionalizzazione?
  • La sponda sud, chi fermerà la disgregazione
  • La Cina post soft-power
  • Shipping nel e attraverso il Mediterraneo
  • Il transhipment nel Mediterraneo, un affare per pochi

DETTAGLI

Introduce e conduce
Paolo Quercia, Direttore, GeoTrade e Docente Studi Strategici, Università di Perugia

Saluti istituzionali
Amm. Giacinto Sciandra, Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico, Marina Militare Italiana

Amm. Isp. (CP) Pietro Giuseppe Vella, Direttore marittimo, Campania e Comandante, Porto di Napoli 

 

Il mondo post-24 febbraio
Dario Fabbri, Direttore, Domino

Verso la regionalizzazione degli scambi globali?    
Cristina Pensa, Economista, Centro Studi Confindustria

L’hard-power in Europa e nel Mediterraneo: capacità militari e tecnologie
Alessandro Marrone, Responsabile Programma “Difesa”, IAI

La sponda sud, chi fermerà la disgregazione
Giuseppe Manna, Analista geopolitico, Storie D’Oltremare

Le rotte delle materie prime e il ruolo del trasporto marittimo in un futuro incerto
Ennio Cascetta, Professore, Universitas Mercatorum e Presidente, Cluster Tecnologico Nazionale Trasporti 

La Geopolitica in azienda: una variabile ulteriore per la gestione di sistemi complessi
Enrico Vergani, Partner, BonelliErede

 

Panel: Come vedono gli stakeholder la posizione dell’Italia oggi

Conduce
Umberto Masucci, Presidente, The International Propeller Club

Partecipano:

Rodolfo Giampieri, Presidente, Assoporti
Alberto Rossi, Segretario Generale, Assarmatori
Alessandro Santi, Presidente, Federagenti
Alessandro Pitto, Presidente, Fedespedi
Domenico de Crescenzo, Coordinatore, Confetra Mezzogiorno
Luca Becce, Presidente, Assiterminal
Luca Sisto, Direttore Generale, Confitarma